noctilucent
Chiesa della Madonna del Carmine, Seravezza, Lucca
NOCTILUCENT
Tra corpo e anima vige un rapporto materia-forma, come se l'anima fosse la vera forma del corpo. Chiedersi se corpo e anima siano la stessa cosa è una domanda priva di senso: è come domandarsi se sono la stessa cosa la cera e la forma della candela. Aristotele
Michelangelo Galliani si è posto in rapporto con lo spazio della chiesa della Madonna del Carmine, intaccato dal logorio del tempo. Con spiritualità laica ha creato opere ispirate all'ambiente, che pur essendo composte da pesanti corporeità, si risolvono in semplicità di forme che riescono a dialogare con i sistemi superiori della sacralità nella quale sono inseriti.
Intonaci scrostati, macchie di umidità, crepe e la generale atmosfera di abbandono trasformano, in una qualche misura la stessa chiesa e le opere in reperti.
L'artista sembra interrogarsi sul tema dell'oggettività e della soggettività, durata e progressione verso la morte e risolvere questo nel senso classico della ciclicità e dell'eterno riproporsi del nascere e del dissolversi. Le sue figure , lo splendore dell'oro e dei marmi in contrapposizione con il colore impenetrabile del piombo, pongono l'accento sul mistero dell'universale, del cosmico.
Galliani si muove tra il mondo della conoscenza relativa alla realtà terrena che è mortale e l'anelare dell'uomo all'immortalità; descrive infatti con le sue opere il dualismo tra anima e corpo, tra la vita con la sua storicità e la mente che tende all'infinito, al perenne.
Il problema del rapporto mente-corpo, al pari del rapporto spazio-tempo, rappresenta uno tra i problemi filosofico-scientifici più classici e annosi su cui filosofi, psicologi e (neuro)scienziati si siano confrontati nei secoli e si confrontino tuttora.
Nel primo Cristianesimo la liberazione della condizione umana dall' insoddisfazione terrena era perseguibile solo tramite la preghiera e la rettitudine morale: la sacralità della chiesa e le opere in essa collocate rappresentano per l'artista un mezzo di ascesi etica.
L'insieme di oggetti e di corpi da lui riprodotti, associati agli elementi architettonici della chiesa ricordano la ricerca antropologica di Claudio Costa operando ,però, un recupero della pratica estetica e del simbolo della memoria identitaria cristiana.
Le sue sculture sono come messaggeri che vogliono riallacciare il dialogo tra l'alto ed il basso, che racchiudono in se stessi la speranza di un'intesa, forse interrotta , tra l'umano ed il sacro.
Gli elementi riflettenti assemblati all'interno delle sculture vogliono inglobare anche lo spettatore in questo mondo sospeso tra sacro e profano dove la luce segna il percorso come fa il Noctilucent ad altre latitudini. Il tema è il tempo nel suo trascorrere fuggevole, ma anche nel suo fissarsi nella memoria e nel suo sopravvivere come reperto, in un inestricabile continuum che lega passato, presente e futuro.
La fucina mentale dell'artista è costellata da elementi del corpo umano e materiali come il piombo e l'ottone che richiamano gli studi alchemici, frammenti di una nuova creazione e di un nuovo legame che rivelano un significato nuovo.
L'istallazione ………è composta da antichi ex voto che vengono desacralizzati da Galliani che poi li sacralizza di nuovo ponendoli sull'altare della chiesa ed inserendo ,al centro, un cuore di marmo simbolo dell'uomo e del suo sentimento.
L'intervento dell'artista appare di una classicità senza tempo che proietta in un futuro la memoria del passato che è ancora vivo e palpabile all'interno di questo ambiente.
Michelangelo Galliani scardina l'ordine costituto degli elementi architettonici della vecchia chiesa e immerge le sue sculture stratificate dentro lo spazio del prima e del dopo, tra il senso del passato e quello del futuro, tra ciò che comincia e quello che ha un termine.
Lorenzo Belli